giovedì 27 gennaio 2011

RECENSIONE:
'Vango. Tra cielo e terra' di Timothée de Fombelle






E’ facile scrivere recensioni di libri che non ci sono piaciuti. Le parole vengono fuori una dietro l’altra, con una determinazione inesorabile.

Più difficile, invece, è quando un libro ti ha talmente sorpreso da lasciarti ammutolito.
Cerco di mettere insieme le parole per esprimere tutta la mia sorpresa, ma nessuna di queste sembra all’altezza della situazione.

La verità è che, leggendo la trama di questo libro, avrei giurato che non mi sarebbe piaciuto. Ma già dopo poche pagine ho capito che mi ero sbagliata fin dall’inizio.

La prima cosa che mi ha fatta innamorare è stata lo stile dell’autore.
Uno stile fresco, brillante, cinematografico (come l’ha definito “Lire”), ma soprattutto incredibilmente ironico.
De Fombelle passa con scioltezza dalla dolcezza dei momenti profondi all’incredibile sarcasmo delle scene in cui ci racconta della stupidità del regime nazista e dei suoi protagonisti.

La seconda cosa sono stati i personaggi.
Una serie incredibile di personaggi uno più meraviglioso dell’altro: il dottore che visita il suo paziente preferito sempre, casualmente, all’ora di pranzo; i monaci invisibili, nascosti sull’isola di Arkudah, che suonano campane senza batacchi per non farsi sentire dalle isole vicine; una ragazza bellissima che gira per l’Europa per trovare il suo amore, o forse per dimenticarlo; e poi un contadino che battezza il proprio asino Tesoro; un commissario di polizia che non abbandona il proprio ombrello nemmeno al chiuso, da bravo gentiluomo inglese… e, infine, il più straordinario di tutti: il Capitano Eckener, che, per poter volare sul suo dirigibile, combatte l’idiozia delle gerarchie naziste con l’arma più tagliente di cui disponga: l’ironia.

De Fombelle riesce a trasformare i personaggi di fantasia in personaggi reali, e quelli reali (Hitler, Stalin, il Capitano Eckener) in vere e proprie figure da romanzo.

E poi c’è Vango, che è il protagonista della storia ma che, nonostante questo, rimane sempre il più misterioso di tutto.
L’autore lo tratteggia come una figura sfuggevole, ma il girotondo di personaggi che gli ruotano intorno - per proteggerlo, per salvarlo, per amarlo – ci raccontano tutto ciò che ci serve sapere di lui.

La storia è infatti un insieme di racconti, di luoghi, di personaggi, tutti legati al protagonista. 
E’ una storia fatta di storie, dove i continuo sbalzi temporali e geografici mantengono vivo il racconto senza annoiare mai.

Nonostante si presenti come un libro per ragazzi, io penso che questo sia invece, al contrario, un libro per adulti. O meglio, è un libro che presenta più livelli di lettura, ma solo un adulto ne può cogliere tutta la bellezza e l’intelligenza.

Mi capita poche volte di rimanere senza fiato leggendo un libro. 
E ogni volta che commento uno di questi libri non sono mai soddisfatta delle parole che ho usato. Vorrei aver detto molte più cose, o forse molte di meno, ma con più convinzione.

La realtà è che è impossibile scrivere una bella recensione su un bel libro, perché quando si parla della bellezza, ogni parola detta è una parola di troppo.

2 commenti:

  1. Aspetto Vango con ansia, ritengo che quello che hai scritto sia un motivo in più per leggerlo. Complimenti a te e all'autore.

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